venerdì 27 maggio 2016

Curtis Canava: Il nucleo primitivo del Canavese

Curtem Canavam

La corte di Canava fu il nucleo primitivo da cui il Canavese trasse il nome.

Documenti risalenti al X, XI secolo, in cui appare la Curtem Canavam, ne testimoniano l’esistenza, ma il luogo e la sua estensione non sono più esattamente determinabili, è presumibile però che si trovasse all’interno del territorio attualmente attribuito a Valperga, Salassa, Cuorgnè.

Era la "curtis", "corte", un’unità nel sistema economico – agrario longobardo, sistema curtense protrattosi fino al feudalesimo, costituita da un "fondo" dominante o "pars dominica, curtis dominica", e da una serie, in genere alcune decine, di fondi dipendenti o mansi.

Fondamentalmente autosufficiente, costituiva un’entità economica alquanto chiusa, con rari scambi esterni per lo più effettuati in natura.

In un atto di Berengario II d’Ivrea del 951 è nominata la "..Curtem Canavese cum castro quod dicitur Riparupta et cum omni sua pertinentia..", le fortificazioni dette di Rivarotta sorgevano quindi nella corte.

Che Rivarotta fosse stato un luogo importante sin dal periodo romano è stato ultimamente appurato per l’esistenza di uno dei poco frequenti guadi del torrente Orco le cui tracce sono state visibili fino a tempi recenti.

Esso apriva le comunicazioni verso Eporedia, l'attuale Ivrea, ed era situato all’estremo settentrionale del cardo coincidente con l’antica via romana che, attraversati i territori fertili e centuriati dell’attuale Salassa, Onglanum (Oglianico), Fabrica (Favria), Strelle (Strelle nel territorio di Front), raggiungeva Augusta Taurinorum (Torino).

Il guado di Rivarotta permetteva poi la comunicazione non solo tra le due parti del Canavese ma costituiva anche un collegamento trasversale tra le strade adducenti ai valichi della Val di Susa e della Val d'Aosta, su questa strada, di origini romane e leggibile ancor oggi in gran parte, passava un tratto importante della Via Francigena che permetteva ai pellegrini e commercianti provenienti dalla Lombardia e da Vercelli, alla cui chiesa apparteneva Rivarotta, attraverso Ivrea di recarsi direttamente ad Avigliana e quindi ai valichi del Moncenisio e Monginevro.

Con la costruzione del ponte di Cuorgné, pochi chilometri più a nord, questo guado perse progressivamente importanza, cadendo in disuso.

Si può quindi desumere che la Curtis Canavese avesse contenuto, con Rivarotta, un importante punto viario, strategico, difeso da un castrum, che deve aver avuto pure una notevole rilevanza commerciale subordinata tuttavia alle condizioni economiche, sociali, politiche mutate nel tempo.

Curtis Canava, nominata per l’ultima volta in un diploma imperiale del 1054, scomparve senza lasciare leggibile traccia di sé.



Nessun commento:

Posta un commento