mercoledì 5 ottobre 2016

Val Chiusella - Pera dij Crus - La Pietra delle Croci

Pera dij Crus


A precipizio sul torrente della Valle del Rio Dondogna, adagiato nel mezzo di un pendio su un versante della valle si trova questo masso isolato, sopra l'abitato di Tallorno a quota 1620 m si trova la Pera dij Crus, masso con 136 incisioni, tra cui 57 figure antropomorfe, croci e coppelle.



Il masso denominato Pera dij Crus è stato oggetto di numerosi studi ed osservazioni, di origine preistorica attraverso un approfondito studio e comparandone i risultati con altri antropomorfi presenti nell’area alpina, in particolare con quelli riferibili all’Età del Rame e del Bronzo.

Il complesso di incisioni antropomorfe sulla Pera dij Crus è considerato l’esempio più rappresentativo dell’Arte rupestre nel settore alpino occidentale, comparabile unicamente, per quantità di figure, con il Monte Bego e la Valcamonica.


Il sito è facilmente raggiungibile salendo per il sentiero n.13, detto anche "Sentiero dei Mufloni".

Ben segnato, che inizia a sinistra di fronte ad una fontana, immediatamente dopo la prima frazione di Tallorno che si incontra salendo dal paese di Fondo.

Il sentiero sale abbastanza ripido nel bosco fino ad una baita, quindi prosegue in costa e dopo circa 10 minuti si giunge al masso, segnalato da un cartello.

Da Fondo 1074 m, superato il ponte, attraverso la caratteristica mulattiera, percorso GTA, contigua al torrente Chiusella sulla sinistra orografica, il sentiero arriva al primo nucleo di case di Talorno 1222 m.

In prossimità di una fontana in pietra, si devia a destra per una ripida mulattiera con gradinate e si inerpica in diagonale in un fitto noccioleto.
Dopo aver attraversato tratti di pietraia e boschi raggiunge un punto molto panoramico sul rio Dondogna, Talorno e sulla Vetta di Monfandì.

Dopo alcuni tornanti si costeggia l’alpeggio abbandonato Pian Cravj 1564 m.

Proseguendo a destra a mezza costa si giunge ad un grande masso, adagiato nel mezzo del pendio, denominato Pera dij Crus 1605 m.

La Pera dij Crus è così chiamata dai valligiani a causa delle numerose incisioni, sono presenti 136 figure, comprendenti tre coppelle, 12 figure cruciformi, 57 figure antropomorfe maschili e femminili preistoriche oltre a 35 segni non classificabili.

Si apprezzano particolarmente quando sono osservate in luce radente.

Secondo gli studiosi vi sono state tre fasi nella realizzazione dei graffiti:

  1. un insieme originario di figure antropomorfe, preistoriche
  2. la successiva "cristianizzazione" consistente nell'aggiunta di croci
  3. la trasformazione delle semplici croci in croci più complesse, dove le "gambe" in realtà raffigurano il Golgota.
Le ultime due fasi si collocherebbero in tempi relativamente recenti tra il X e il XIV secolo.

Secondo le interpretazioni più aggiornate appare maggioritaria la presenza di figure antropomorfe, per le quali l'insieme dei confronti stilistici porta a rendere tanto probabile una chiara attribuzione preistorica tra età del Rame e un arco cronologico Bronzo Recente – prima età del Ferro,

Nello stesso tempo la presenza di croci è pienamente compatibile con una fase storica di cristianizzazione del masso.

Stando alla leggenda, in questa zona i Salassi inseguiti dai Romani si arroccarono a difesa e vi sono tante croci quanti furono i Salassi caduti e sepolti nei pressi.


Video dell'escursione a cura di Giorgio Gambino

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