giovedì 4 agosto 2016

Casa Forte di Pianit

Scrivendo in questi giorni per le Case Forti del nostro Territorio Celtico del Canavese.

Voglio iniziare con la prima che mi sta particolarmente a cuore.

La Casa Forte di Pianit, a Locana (TO).

Da Cuorgnè si risale la Valle dell’Orco, quando compare l’indicazione Praie si svolta a sinistra, si attraversa il ponte sul fiume Orco, si prosegue sulla stradina in fondo, si svolta a destra e si giunge ad una minuscola piazza dove si parcheggia l’auto. 

Dalla piazzetta di Praie circa 600 m slm, lasciata l'auto, vicino alla chiesa dal campanile pendente, dove si trova una lastra rocciosa recante numerose coppelle, di origine preistorica, che potrebbe essere attinente ad un luogo di culto o forse di sepoltura. 
Ci si incammina prima su stradina, si individuano i cartelli indicativi per Pianit, poi su mulattiera proprio davanti ai cartelli.
La mulattiera vi sale in poco più di un'ora, il sentiero è indicato da un segno rosso, si alza un poco, poi svolta a sinistra, abbastanza evidente, e con comode e ripide svolte giunge al borgo di Pianit circa 800 m dove si trova l'antica Casa Forte o Casa Gemina.
Una breve passeggiata su sentiero immerso in un bosco di castagni, lungo il percorso si trovano diversi ripari sottoroccia e tracce di antiche carbonaie.

La Casa Forte è una Casa Gemina di tradizione Franca risalente a circa il 1200 tra il XII secolo ed il XVII secolo, presenta un notevole paramento in facciata mediante lastre litiche tagliate a forma di rettangolo.

Dietro al borgo si rintraccia la mulattiera che prima sale diretta e poi meno evidente svolta a sinistra e sale all'imboscato Campes, circa 900 m, ora ci porta a destra seguendo segni rossi, poi con un ultimo tratto in ripida salita verso sinistra arriva al borgo di Barchero diviso in tre gruppi di Case Baite, di fianco al gruppo più alto si trova la Chiesetta di San Domenico di Guzman, a circa 1200 m.

Proseguendo si giunge ad una grande Baita ed oltre si entra in un Bosco di Faggi si giunge alla Cima Testà a 1400 m, con una antica Croce Celtica scolpita nella pietra di origine Preistorica, risalente probabilmente all'Età del Ferro.

Proseguendo ancora, si raggiunge l'Alpe Traversa 1700 m.





Casa Forte e Casa Gemina

La casa forte è un'antica residenza signorile fortificata del periodo medievale che ebbe il suo maggiore sviluppo nel periodo dei liberi comuni tra il XII secolo ed il XIV secolo.

Era una "costruzione protetta", utilizzata sia dal signore "rurale" per conservare i prodotti agricoli ed impedirne furti, ma anche dai nobili delle città che, per la difesa, utilizzarono la costruzione di questi edifici collegati tra di loro da cortine murarie e protetti da torri, in modo da costituire un territorio sicuro e difendibile per il gruppo familiare ed i suoi alleati.

Il cuore della struttura fortificata era la torre, una massiccia costruzione quadrata che si sviluppava verticalmente, circondata alla cima da un muro merlato.

L'edificio di solito a pianta rettangolare poteva essere costituito da due o tre piani congiunti internamente da scale di legno, p
oteva essere presente un piano seminterrato, il fondaco

La struttura nata in un primo tempo prettamente per la difesa era caratterizzata da:
  • accentuato sviluppo verso l'alto 
  • chiusura totale e fortificazione del piano terreno che in un primo tempo non aveva comunicazioni verso l'esterno 
  • ogni piano era costituito da uno o due ambienti con scarsa illuminazione a causa delle minime aperture verso l'esterno 
  • ingresso sopraelevato il più delle volte raggiungibile con scale e passerelle mobili 
  • assenza di grandi rifiniture o fregi pregiati 

Generalmente il piano terra fungeva da cucina, il primo da abitazione del Signore ed al terzo alloggiava la servitù.

Con l'avvento della Signoria, la casaforte perse la sua tipica connotazione difensiva e con il tempo ne venne modificata la struttura, passando da "castrum" fortificato a "domus" per le funzioni residenziali, produttive ed economiche.

Sul lato dell'edificio rivolto alla via principale, generalmente è costruito un portone carraio attraverso il quale si accedeva alla corte, un ampio cortile interno dove era presente il rustico, il giardino e l'orto interno.

Esternamente comparvero le finestre a sesto acuto che potevano essere divise verticalmente in due, tre o quattro aperture da colonnine o da pilastrini su cui appoggiavano gli archi. 
A seconda del numero di aperture, la finestra poteva essere classificata in monofora con un'unica apertura, bifora a due aperture, trifora a tre aperture, quadrifora a quattro aperture.

Spesso le finestre presentavano un'ulteriore incorniciatura ad arco e nello spazio tra gli archi erano inserite una decorazione, uno stemma o un'apertura circolare.

Nel periodo rinascimentale, molte finestre cambiarono foggia, trasformandosi in rettangolari divise da una crociera centrale e finestroni crociati.

Il piano nobile era il primo piano della casa forte, così chiamato perché era la residenza vera e propria della famiglia ed era solitamente affrescato e decorato con le imprese della famiglia o contava generalmente le migliori decorazioni interne di tutto l'edificio.

Il piano seminterrato il fondaco, che ebbe il suo principale sviluppo nel XIII secolo, era costruito con un'unica volta a botte, solitamente sostenuta da archi trasversali, era un ambiente adibito al deposito per il ricovero delle merci. 

Il locale solitamente aveva tre aperture che davano sulla via principale. 
L'apertura centrale era più alta e permetteva il transito delle persone, le altre due più basse, erano utilizzate per il carico e scarico delle merci.