sabato 11 febbraio 2017

Storie di Draghi, Cromlech

Storie di Draghi, Cromlech

Il ricordo della presenza dei Celti a nord della città di Torino sopravvive ancora attraverso la tradizione perpetuata dalle “Famiglie celtiche”. Grandi nuclei di persone con strette parentele tra di loro e amici accettati a farne parte che continuano le antiche tradizioni celtiche. Ce ne sono in tutto il Piemonte, nel Canavese, nelle Valli di Lanzo, nella Valle di Susa, nel Vercellese, nel Biellese, nell'Astigiano.




Sino alle alte Valli che si dipartono dalla cittadina di Lanzo, esiste una presenza dell’antica cultura celtica che ha lasciato una sua considerevole impronta e che rimane viva tra le genti.

Una sopravvivenza culturale favorita dall'impenetrabilità del territorio montano, accessibile all'epoca solo a mezzo di sentieri impervi che portavano all'interno delle tre valli.


Una circostanza che aveva impedito alle armate inviate dalla Chiesa del tempo di esercitare completamente il loro controllo sulle popolazioni di quei luoghi.


La stessa condizione la ritroviamo nell'Alto Canavese, nella Valle Orco, Valle Soana e Valle di Ribordone, dove anche qui tutt'oggi risultano ancora piccole comunità di origine Celtica con i loro culti antichi.


Ne è prova che in queste Valli si parla ancora oggi il “franco-provenzale”, reputato dal luogo comune un dialetto locale ma che in realtà rappresenta un idioma che deriva dall'antica lingua dei Celti.
Un idioma che oggi è associato al gruppo delle lingue “gallo-romanze”, come il francese e l’occitano, e conosciuto anche come lingua provenzale.




Inevitabile constatare che “qualcuno” deve pur aver tramandato nelle Valli questo idioma nonostante le persecuzioni subite, ed insieme ad esso anche la cultura e le conoscenze tradizionali a cui si riferisce.

Considerando i numerosi reperti megalitici su tutto il territorio, la continuità delle tradizioni popolari nel folklore e la presenza delle “Famiglie celtiche” oggi ancora vive, viene da pensare che questa zona doveva essere stata uno degli ultimi avamposti piemontesi dell'antica religione celtica che ha resistito nonostante l’assedio del cristianesimo che stava attestandosi in tutto il Piemonte.

Possiamo citare numerosi esempi di questa continuità storica e culturale attraverso la sopravvivenza di leggende popolari e di opere megalitiche esistenti ancora oggi, che mantengono vivo il ricordo di un antico passato.